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Coccidiosi nel cane

cocciodiosiLa coccidiosi è una patologia che affligge in special modo cani e gatti, si sviluppa dopo la rottura dell’equilibrio tra il parassita e il cane che lo ospita.

Questa patologia era già conosciuta in precedenza, negli anni ‘30 e ’40, ed interessava soprattutto animali da allevamento quali conigli e polli. Qui la grande quantità di animali, nonché le scarse condizioni igieniche e la mancanza di misure idonee ad impedire il proliferarsi della malattia, facevano sì che molto velocemente si diffondesse la coccidiosi che portasse a sua volta alla morta di una grande quantità di animali.

Solo con il tempo ed anche con gli studi condotti su questa malattia, si sono potuti mettere a punto allevamenti in cui il pericolo di questa malattia è scongiurato.

I parassiti ovvero i coccidi, sono dei parassiti intestinali che si introducono all’interno dell’intestino dei cani, ed escono attraverso le feci per poi contaminare l’ambiente esterno e contagiare gli animali che annusano o leccano le mucose.

I coccidi, sono costituiti da una singola cellula (protozoi) invisibile ad occhio nudo, si riescono ad analizzare solamente tramite analisi delle feci, risultando nell’aspetto simili ai vermi.

I coccidi sono dei parassiti obbligati ovvero trascorrono il loro periodo vitale a spese dell’animale che li ospita, per i parassiti infatti più a lungo riescono a tenere in vita l’animale più hanno il tempo di riprodursi e di distribuirsi in altri ospiti.

Tipologie di coccidiosi

La coccidiosi può essere di due tipi. Abbiamo una forma subclinica dove l’animale è infestato completamente ma non si notano disturbi di alcun genere; il cane può proseguire la sua normale vita senza una sintomatologia precisa ed è la forma più diffusa.

Esiste poi una forma clinica che si manifesta come un’enterite, un’infiammazione dell’intestino che causa non pochi problemi all’animale e che può mettere l’animale in pericolo di vita se non presa in tempo.

Due precisazioni al riguardo di questa malattia sono doverose: prima di tutto i coccidi possono colpire una sola specie di animale; ad esempio i coccidi isospora colpiscono in particolare gatti e cani. Le due principali famiglie di coccidi sono l’isospora e l’eimeria e coloro che colpiscono un cane infetteranno poi altri cani.

Ultimo aggiornamento: 2023-09-30


Circa invece il ciclo di vita dei coccidi, la malattia può essere trasmessa per via aerea, attraverso ingestione delle feci di un animale infetto, oppure indirettamente mediante altri animali infetti, come per esempio i topi. Una volta che il cane ha ingerito un coccide, quest’ultimo si stabilisce nell’intestino dell’animale stesso, per formare una sua colonia.

Il ciclo riproduttivo dei coccidi

Per comprendere bene l’evolversi della malattia, è importante conoscere il ciclo riproduttivo dei coccidi. Un animale infetto rilascia con le proprie feci le oocisti, ovvero le uova dei coccidi. Dopo un certo periodo di tempo, che può variare da qualche ora a qualche giorno, all’interno di esse si formano delle parti infette dette appunto sporozoiti. Questi infettano altri cani o mediante l’ingestione diretta o in maniera indiretta tramite il contatto esterno oppure mediante i roditori.

A questo puntò vi è un’altra fase i cui essi si riproducono all’interno dell’intestino dell’animale che li ospita. Questa seconda fase è articolata e prevede due sotto-fasi, una asessuata ed una sessuata. Nella fase asessuata un singolo parassita si inserisce in una cellula dell’intestino e si riproduce.

Dopo ciò i parassiti riprodotti fanno scoppiare la cellula ed essi si inseriscono nelle altre cellule e continuano a riprodursi indiscriminatamente.

E’ in questa fase che possono manifestarsi alcuni sintomi fastidiosi per l’animale; in realtà se vi è equilibrio tra il sistema immunitario del cane e la coccidiosi allora i sintomi possono non manifestarsi, ma se invece il sistema immunitario è già compromesso allora i danni provocati dalla coccidiosi sono gravi ed a volte anche mortali.

Ultimo aggiornamento: 2023-09-30

Ad un certo punto, non si comprende ancora per quali motivi, i parassiti si trasformano in gameti maschili e femminili e quindi si ha la riproduzione sessuata.

Interesse di questi parassiti è non far morire l’animale contagiato prima che si verifichi la contaminazione di altri esseri; per questo, a meno che il cane non sia già malato, potrebbe non morire o comunque non lo farà subito.

Essere consapevoli del decorso del malattia ti può essere di grande aiuto se si dovessero manifestare i sintomi che di seguito troverai descritti; così saprai come affrontare la patologia in modo più consapevole.

Nell’ambito della riproduzione dei coccidi, distinguiamo una prima fase di riproduzione asessuata, in cui un coccide si riproduce da solo colonizzando l’intestino dell’animale. Alcuni di essi poi si trasformano in gameti maschili e femminili; da questo momento ha inizio una riproduzione sessuata.

Con riferimento ai due tipi di coccidiosi evidenziati in precedenza, accade che ove ci sia equilibrio tra i coccidi riprodotti ed il sistema immunitario dell’animale, si ha una forma subclinica, senza sintomi. Nel caso in cui i coccidi invece provocano danno al sistema immunitario, si ha la forma clinica.

Di solito questa rottura dell’equilibrio si ha in determinati casi, per esempio cuccioli, cani con sistema immunitario già compromesso da altre malattie, oppure animali che hanno subito un forte stress o ancora cani provenienti dall’estero.

Sintomatologia della coccidiosi

Circa la sintomatologia, quando essa è presenta come in quest’ultimo caso descritto, si ha diarrea, sangue nelle feci e ritardo nello sviluppo. Talvolta accanto a questi sintomi compaiono anche inappetenza, astenia e temperatura corporea più bassa del normale.

A volte nei gatti può manifestarsi anche il prolasso del retto che può essere pericoloso e pertanto è opportuno intervenire il prima possibile.

Schematicamente i sintomi principali sono:

  • Diarrea in misura varia;
  • Muco o sangue nelle feci;
  • Dimagrimento, pelo opaco, disidratazione;
  • Inappetenza;
  • Regione perineale bagnata a causa proprio della diarrea;
  • Ipotermia, raramente febbre;
  • Difficoltà nel camminare oppure impossibilità nel muovere gli arti;
  • Ritardo nello sviluppo.

Poiché si tratta di sintomi comuni a tante malattie, il veterinario sottoporrà ad analisi le feci del cane, per individuare colonie di coccidi.

L’intervento del veterinario, dopo la constatazione della diagnosi di coccidiosi, attraverso l’analisi microbiologica delle feci , si basa sulla somministrazione di una terapia di coccidiostatici, ovvero dei farmaci che impediscono la moltiplicazione dei parassiti dell’intestino, oltre che reidratare e somministrare l’animale con vitamine integrative.

Vedi anche appetizzante per cani.

Farmaci per la prevenzione della coccidiosi

Ci sono anche dei farmaci che possono fungere da prevenzione, nella misura in cui non uccidono i coccidi presenti ma ne impediscono la riproduzione. La terapia farmacologica va ripetuta per 2-3 volte al giorno, dietro parere medico.

Consigliamo di intervenire con una terapia farmacologica, anche nel caso di malattia asintomatica, laddove viene in rilievo questa malattia.

Poiché se è vero che al cane non comporta sintomi, è altrettanto vero che in primis può infettare altri animali (da qui la necessità di un’elevata coscienza civica nonché animalista, poiché quando si ama un cane non bisogna pesare solo al benessere del proprio animate ma anche agli altri) e poi perché può causare danni anche senza sintomi, in quanto nell’intestino sono presenti colonie di parassiti che lo infestano.

La malattia colpisce anche i cani che vivono in comunità, laddove la presenza di molti animali può favorire la trasmissione della malattia. Perciò in questi casi, ma in generale quando si vive con uno o più cani, è indispensabile seguire alcune norme:

  • Attento all’igiene dell’ambiente in cui vive il tuo cane. La malattia infatti si trasmette facilmente anche in aeree non pulite, dove sostano le feci del cane senza essere raccolte. Per quanto riguarda l’ambiente in cui vive il cane, tienilo sempre pulito e rimuovi eventuali residui di feci. Circa invece la vita all’aperto, fai attenzione che il tuo cane non entri in contatto con feci di altri cani;
  • Fai seguire al tuo cane un’alimentazione corretta. Infatti se questa è bilanciata, allora il tuo cane avrà un sistema immunitario più forte e reagirà più prontamente a malattie di questo tipo;

  • Tra le visite periodiche dal veterinario, fai eseguire anche l’esame delle feci, perché il cane potrebbe essere infetto ma non presentare sintomi;
  • Se hai più cani ed uno di questi ha la diarrea, isolalo dagli altri, in attesa del responso del veterinario che ti dirà se è coccidiosi o altro;
  • Durante tutto il decorso della malattia tieni il cane lontano da altri animali, in modo da evitare il contagio;
  • Non dimenticare che i coccidi sono parassiti; ricorda quindi di utilizzare sempre gli antiparassitari, periodicamente quando previsto.

Ultimo aggiornamento: 2023-09-30

Riteniamo che solo curando il proprio animale, portandolo periodicamente dal veterinario e preservandolo da altri animali che sai essere infetti, puoi prenderti cura del tuo amico peloso.

Seguendo scrupolosamente queste norme di base, non solo ridurrai il rischio che il tuo cane possa contrarre la malattia, ma proteggerai anche gli altri cani a tutto vantaggio della salute di tutti.

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