Gli occhi del tuo cane sono, come per noi umani, una parte del corpo sicuramente delicata e bisognosa di cure e attenzioni specie se mostra segni come arrossamento o simili, campanelli d’allarme da non sottovalutare.
Se noti arrossamento nell’occhio o nella zona circostante, il tuo cane strizza spesso o tende a chiudere gli occhi, passa una zampa su un determinato occhio o tende a lacrimare spesso è necessario intervenire perché è sicuramente in atto un’infiammazione o infezione.
Ultimo aggiornamento: 2023-09-18
Le cause più comuni possono essere le seguenti:
- congiuntivite: è solitamente la causa più comune. E’ un’infiammazione della membrana congiuntivale che comprende tutte le palpebre e la superficie del bulbo oculare, sino alla cornea. Può essere provocata se il tuo cane è spesso esposto ad agenti irritanti ambientali (polveri, fumo, detergenti e prodotti chimici), se interessato da secchezza o in caso le palpebre non proteggano adeguatamente l’occhio. Può insorgere anche a causa di allergie o malattie cutanee;
- blefarite: è un’infiammazione delle palpebre causata da allergie, infezioni batteriche, fungine o da parassiti e alcune malattie del sistema immunitario;
- malattie infiammatorie della terza palpebra, come la protrusione della terza palpebra;
- cheratite ovvero un’infiammazione della cornea. La cheratite può provocare ulcerazione od opacizzazione della cornea;
- Uveite anteriore che consiste nell’infiammazione dello strato vascolare interno dell’occhio, incluse iride e strutture correlate. E’ una malattia grave e pericolosa per la vista del cane. L’uveite può essere il segnale di un disturbo sistemico che interessa altri organi interni del corpo dell’animale;
- Glaucoma. Si tratta di un aumento della pressione interna dell’occhio. A volte il glaucoma è una malattia dolorosa e può anche essere associato ad uveite anteriore.
Nei casi più semplici l’uso di un collirio può essere sicuramente utile ad alleviare il fastidio o dolore e a curare la malattia, è comunque sempre consigliato chiedere il parere del veterinario di fiducia.
Collirio per cani: i farmaci
E’ innanzitutto fondamentale ricordare che qualsiasi tipo di terapia fai-da-te è altamente sconsigliata: in caso di primi segnali di infezione la prima cosa da fare è chiamare il proprio veterinario per un consulto e nel caso per una visita. In questo caso potrà consigliarti la giusta terapia da effettuare.
I colliri più adatti per congiuntiviti virali o batteriche sono quelli che contengono antibiotici o corticosteroidi. Attenzione a non utilizzare questi ultimi su una congiuntivite purulenta, perché il principio attivo potrebbe influenzare negativamente la risposta infiammatoria locale che combatte le infezioni.
Anche in caso di ulcera corneale o cheratite l’applicazione di un collirio con antibiotico sarà sicuramente consigliata dal medico da applicare solitamente 3 o 4 volte al giorno.
Per combattere la cheratocongiuntivite secca viene spesso molto utilizzata la Ciclosporina: si tratta di un collirio a formulazione personalizzata che varia dallo 0,05% al 2% la cui dose deve essere regolata in base alla razza, all’età, al peso, alla presenza o meno di altre malattie associate e tenuto conto della sensibilità del paziente.
Questo principio attivo può però portare a seri effetti collaterali come l’alterazione della funzione renale ed epatica del cane per cui se ne consiglia l’uso solo sotto stretto controllo del veterinario.
Un ottimo collirio è sicuramente il Colbiocin, indicato per il trattamento delle infezioni oculari esterne quali congiuntiviti catarrali, purulente, tracoma, blefariti, blefarocongiuntiviti, cheratiti batteriche, ulcere corneali settiche, dacriocistiti.
Estremamente raccomandato anche l’Exocin, indicato per il trattamento delle infezioni oculari esterne causate da germi sensibili all’ofloxacina, come blefariti, congiuntiviti, blefarocongiuntiviti, cheratocongiuntiviti, dacriocistiti, cheratiti, ulcere corneali infettive di origine batterica, meibomiti, e per la profilassi post-operatoria.
Ultimo aggiornamento: 2023-09-18
E’ un farmaco a base di Neomicina, un antibiotico dotato di attività batteriostatica ad ampio spettro e Fluocinolone, uno steroide derivato dall’idrocortisone dotato di un intensa attività antinfiammatoria.
Questi due principi attivi somministrati tramite collirio, riducono sensibilmente l’eventuale assorbimento sistemico e quindi i relativi potenziali effetti collaterali. Il prezzo della confezione da 10 ml è di poco meno di 12 euro.
A base degli stessi principi attivi è anche il collirio per cani Iridex, studiato appositamente per l’applicazione su cani e gatti e con pochissimi effetti collaterali, tanto che può essere usato anche in gravidanza. E’ disponibile in commercio al prezzo di circa 15 euro.
In caso di glaucoma occorre un collirio che sia in grado di diminuire la produzione di liquido all’interno dell’occhio, per migliorare il flusso di fluido verso l’esterno e per controllare qualsiasi infiammazione all’interno dell’occhio. Si tratta di una parte della terapia che eventualmente andrebbe ad affiancare, a seconda dei casi più o meno gravi, una terapia chirurgica.
In caso di uveite invece la terapia varia molto in base alla causa scatenante, anche se l’obiettivo è sempre quello di ridurre l’infiammazione e togliere in questo modo il dolore; per farlo è necessario somministrare colliri che siano in grado di dilatare la pupilla e di eliminare lo spasmo che caratterizza l’iride in queste situazioni.
Dopodiché occorre capire se si può intervenire con un farmaco a uso topico o occorre intervenire chirurgicamente.
Can-C: il collirio che combatte la cataratta
Can-C è l’innovativo collirio che evita la necessità di ricorrere all’operazione per gli occhi del peloso di famiglia: a base di un antiossidante naturale che può invertire e prevenire gli effetti dei disturbi legati all’età come la cataratta.
Ultimo aggiornamento: 2023-09-18
Entro circa 2-3 mesi dal trattamento sono garantiti i primi risultati con il raggiungimento nell’arco di 6-12 mesi risultati ottimali nel 96% dei casi. L’inversione della malattia avviene dalla parte periferica dell’occhio fino alla totale guarigione.
Una volta guariti è consigliato l’uso a basso dosaggio come terapia preventiva per evitare un’ulteriore comparsa della cataratta. Il prezzo sui vari siti online come ad esempio Amazon è di circa 30 euro.
I rimedi naturali
Tra i rimedi fatti in casa per curare malattie come la congiuntivite uno consiste sicuramente nell’effettuare degli impacchi di camomilla o malva fredda precedentemente bollite e lasciando raffreddare il liquido ottenuto.
Questa operazione può essere ripetuta due volte al giorno. E’ importante pulire gli occhi mattina e sera facendo attenzione a non intaccare la parte interna dell’occhio.
Un ottimo rimedio naturale è il collirio a base di eufrasia che potrai trovare facilmente in erboristeria. Anche in questo caso pulisci delicatamente gli occhi con uno straccio pulito un paio di volte al giorno.
Molto consigliato anche l’uso dell’Echinacea Tm (una pianta erbacea nota per le sue proprietà antinfiammatorie) passando un batuffolo bagnato sugli occhi.
E’ anche possibile fare ricorso all’omeopatia. Il veterinario potrebbe suggerirti i seguenti prodotti:
- Apis mellifica 15-30 CH, in caso di congiuntivite nel cane con secrezione muco-purulenta irritante (1-2 volte al giorno);
- Mercurius solubilis 15-30 CH: 1 o 2 volte al dì fino a guarigione in caso di congiuntivite con secrezione muco-purulenta abbondante.
Per combattere semplici fastidi o irritazioni dovute al contatto con la polvere si può ricorrere anche al collirio lubrificante anche più comunemente noto come lacrime artificiali.
Indicate per la protezione della superficie oculare in tutte le condizioni caratterizzate da alterazioni del film lacrimale (ad esempio in casi di occhio secco, iper-reattività congiuntivale, ecc).
E’ importante non usare il collirio che usiamo per i nostri occhi per curare i loro: questo perché le cause che irritano gli occhi dei nostri animali domestici sono spesso differenti rispetto a ciò che può provocare problemi ai nostro occhi, di conseguenza anche la formulazione dei colliri deve essere differente e appositamente studiata.
Sono relativamente sicuri solo i colliri privi di cortisone, quindi a base di antistaminico, di prodotti naturali come la camomilla o con solo antibiotico all’interno.