L’ipotiroidismo è una malattia legata alla ghiandola tiroide. Quando questa non produce in quantità sufficiente due ormoni essenziali quali triiodotironina (T3) e tiroxina (T4), provoca scompensi ormonali e quindi ipotiroidismo. Esistono due livelli di gravità: primario e secondario.
Tipologie d’ipotiroidismo
L’ipotiroidismo primario è la forma più comune ed è causata dall’infiammazione e dall’atrofia della ghiandola tiroide. Per un motivo ancora sconosciuto il sistema immunitario attacca i tessuti tiroidei come se fossero agenti patogeni. Il meccanismo causa la riduzione degli ormoni T3 e T4 nel sangue, provocando problemi metabolici.
L’ipotiroidismo secondario, forma più rara, è causato invece da una malattia sistematica provocata dalla mancanza di iodio e o tumori della ghiandola pituitaria.
Cause
La forma più comune, ovvero l’ipotiroidismo primario è generato da tiroide linfocitaria o atrofica idiopatia della tiroide. Questa condizione causa un danneggiamento immune immediato della ghiandola e della produzione degli ormoni. Senza alcun motivo certo, le difese immunitarie non lasciano passare i tessuti tiroidei come “buoni” e li attaccano.
I due ormoni prodotti T3 e T4 col tempo diminuiscono nel sangue, provocando un insieme di alterazioni metaboliche. Fattori alimentari e ambientali possono contribuire alla malattia.
L’ipotiroidismo secondario è la forma più rara. È provocato da malattie congenite, patologie della ghiandola pituitaria, dalla mancanza di iodio introdotto con l’alimentazione, tumori ipofisari e altre anomalie fisiche.
Sintomi
La malattia colpisce principalmente cani di mezza età senza distinzione di razza e sesso. I sintomi sono spesso aspecifici ed esordiscono in modo graduale.
La maggior parte dei cani affetti da ipotiroidismo presentano questi sintomi: sofferenza al freddo, insofferenza nell’esercizio, letargia, aumento di peso senza però mangiare di più, alopecia su tronco, perdita di pelo eccessiva, pelle grassa e o squamosa, forfora, pustole sulla pelle, Infezioni alle orecchie, pelo secco e fragile e ipercheratrosi sul viso.
La malattia può anche causare problemi all’apparato riproduttivo, cardiovascolare, gastrointestinale e neuromuscolare provocando diarrea, costipazione, bradicardia, atassia, convulsioni, aritmie cardiache, anemia, infertilità, aborto e atrofia testicolare. I sintomi sono generici, ma possono destare sospetti se accompagnati dai problemi dermatologici sopra descritti.
L’aumento di peso spesso è associato a una scarsa attività fisica e a un aumento del cibo, ma se entrambi i fattori non variano, allora il sospetto d’ipotiroidismo diventa più reale.
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Diagnosi
L’ipotiroidismo nei cani è una delle patologie più sovra diagnosticate. Questo accade perché i sintomi sono correlati ad altri disturbi e quindi spesso confusi. Su un soggetto presumibilmente malato sarà eseguito un esame emocromocitometrico completo, un esame ematobiochimico e delle urine per cominciare a raccogliere i dati.
Se in seguito a questi esami si è ancora incerti, è possibile eseguire ulteriori test al fine di confermare la diagnosi. Il cane eseguirà test di stimolazione con TSH e test di stimolazione con l’ormone rilasciante la tireotropina (TRH).
L’ecografia alla tiroide è più usata rispetto i due test stimolatori in quanto molto costosi. Altri metodi per la conferma della malattia sono la dialisi all’equilibrio combinata con la misurazione del TSH. Tutti i soggetti con valori bassi di T4 ed elevati di TSH sono affetti da ipotiroidismo.
I soggetti più colpiti
La malattia colpisce soggetti di taglia grande – gigante di mezza età, tra i due e gli otto anni. Le femmine sterilizzate sembrano essere più predisposte rispetto le femmine non sterilizzare.
Tra le razze abbiamo: Dobermann Pinscher, Golden Retriever, Labrador Retriever, Levriero Inglese (Greyhound), Levriero Scozzese, Alano, Setter Irlandese, Barbone, Cocker Spaniel, Shetland Sheepdog, Airedale Terrier, Schnauzer, Malamute, Boxer, Bassotto e altri Terrier, Spaniel e Pointer.
Cura
Le cure nei cani con ipotiroidismo hanno come obiettivo quello di ripristinare i livelli degli ormoni T3 e T4, e tenere a bada i sintomi. Questa malattia non ha bisogno di cure tempestive, ma si tratta di un trattamento che dura a vita.
I sintomi saranno tenuti sotto controllo con farmaci orali assunti quotidianamente con l’intento di ripristinare gli equilibri. Seguendo la cura prescritta dal veterinario, tutti i soggetti malati possono seguire una vita normale e duratura.
Il farmaco somministrato quotidianamente è il levotiroxina sodica, molecola sintetizzata dell’ormone T4. Le dosi sono variabili e prevedono la somministrazione delle compresse da uno a due volte il giorno. Si dovranno eseguire analisi del sangue ogni 4-6 settimane, per verificare l’andamento dei livelli ormonali nel sangue.
I sintomi generici spariscono già nella prima settimana di trattamento. Quelli dermatologici e neurologici dalle quattro alle otto settimane. Ci sarà un cambiamento evidente a livello cutaneo, il pelo ricrescerà sano e robusto. Nel momento in cui dopo tre mesi dal trattamento i livelli di tiroxina restano normali, allora vuol dire che la diagnosi non era esatta.
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