Leishmaniosi nel cane: sintomi, cura e prevenzione
Oggi vogliamo trattare l’argomento della leishmaniosi, una malattia che colpisce i cani, nonché altri animali e l’uomo.
Essa viene trasmessa da alcuni insetti mediante la loro puntura. Gli insetti responsabili della trasmissione della malattia sono vari, ed in ogni parte del mondo né è diffusa una specie. In Italia ed in particolare nelle zone del mediterraneo, l’insetto è il pappataci. Si tratta di un parassita dalle piccolissime dimensioni che, pungendo un animale, veicola la malattia.
Indice
Modalità di trasmissione della Leishmaniosi
La leishmaniosi, è importante ricordarlo in questa sede, non pur mai essere trasmessa da animale infetto ad altro animale sano (compreso l’uomo), poiché l’unico veicolo è la puntura d’insetto. Quindi il padrone di cane affetto da leishmaniosi non corre alcun pericolo.
Con riferimento ai cani, i più esposti, e quindi a rischio, sono i cani randagi, i cani di grossa taglia, poiché avendo una superficie più ampia possono subire più punture di insetti ed in generale tutti quei cani che vivono in condizioni igieniche precarie.
Con riferimento a quest’ultimo argomento, il pappataci infatti cresce in ambienti umidi, malsani, poco puliti; da qui l’importanza di tenere il proprio cane in un ambiente pulito. Poiché i pappataci colpiscono soprattutto durante la notte e nelle prime ore dell’alba, è consigliabile tenere il proprio cane al riparo durante questo tempo, in modo da ridurre di molto le possibilità di essere punti.
Circa il decorso della malattia, essa ha un tempo che può essere molto variabile fino a diversi anni, per cui è molto difficile individuare tempestivamente questa malattia. I sintomi sono vari e possono presentarsi combinati in maniera diversa in ciascun cane.
Sintomi della leishmaniosi
Questo vuol dire che due cani affetti da leishmaniosi, possono presentare sintomi completamente diversi. Tra essi ricordiamo: temperatura corporea elevata, fino ad oltre 40 gradi, ingrossamento dei linfonodi, perdita di peso, dermatite, milza ingrossata, problemi alla vista, zoppia.
Poiché questi sintomi sono comuni a moltissime altre malattie, è necessario effettuare, da parte del medico veterinario, una serie di esami ed accertamenti che non lasceranno dubbi sull’esistenza o meno della malattia. A seguito della diagnosi, vi è l’obbligo per il medico di informare l’Asl di competenza, per individuare eventuali zone a rischio e possibili terapie preventive.
Proprio perché la malattia ha un decorso molto lento, ed i primi sintomi possono comparire anche a distanza di tempo dalla puntura, gli esperti sono soliti distinguere 5 fasi del decorso della malattia:
- Cane esposto
- Cane infetto
- Cane malato
- Cane malato grave
- Cane refrattario o recidivo
Ognuna di queste fasi sarà caratterizzata da una certa gravità della malattia e da una conseguente terapia farmacologica diversa. Infatti dalla sola terminologia utilizzata per queste 5 fasi, capiamo come si vada progressivamente a configurare una situazione sempre più grave.
Terapie contro la leishmaniosi
Sono varie le terapie che possono essere adoperate, ma quella più utilizzata si basa sulla somministrazione di antimoniato. Se il cane si trova nelle prime due fasi della malattia, allora ci sono alte probabilità di remissione della malattia.
A tal proposito è bene precisare che dalla leishmaniosi non si guarisce. Infatti una volta contratta rimane per sempre; è possibile tuttavia tenere sotto controllo la malattia per consentire all’animale una vita normale. Se il cane è gravemente malato (quarto stadio) la terapia può funzionare, ma diede dal momento in cui la malattia è stata diagnosticata. Se il cane invece è al quinto stadio, la prognosi è riservata.
Abbiamo detto che dalla malattia della leishmaniosi non si può guarire definitivamente, ma possiamo tenere sotto controllo i sintomi. Ebbene ci sono due teorie diverse circa il momento in cui la terapia suddetta può dirsi efficace e quindi conclusa.
Per alcuni infatti la terapia deve essere determinata quando il cane non presenta più i sintomi della malattia; per altri invece quando gli esami clinici risultano negativi per dodici mesi consecutivi.
Prevenzione contro la leishmaniosi ed il vaccino
Per prevenire il contagio, in commercio dal 2012 è stato introdotto un vaccino. Inoltre esistono numerosi comportamento che possiamo adoperare affinché il cane non prenda questa malattia. A tale scopo, proprio perché i sintomi non compiano subito, è opportuno effettuare ogni anno un’analisi del sangue, in modo che il veterinario possa individuare l’eventuale presenza di leishmaniosi.
Per cui è necessario tenere l’animale in un ambiente pulito, senza acque stagnanti che favoriscono il proliferare dei pappataci, farlo dormire durante la notte in un luogo coperto, diminuiranno le probabilità di contagio. Inoltre curare tempestivamente il proprio cane malato vuol dire avere risotto per gli altri animali, impedendo così la diffusione della malattia attraverso le punture degli insetti.
La leishmaniosi da pappataci è diffusa soprattutto in Italia meridionale ed insulare ed in genere nel bacino del mediterraneo; tuttavia negli ultimi anni anche il nord Italia è interessato dalla malattia.
Nel caso in cui ti dovessi recare all’estero, informati sulle condizioni di vita e sui fattori di rischio per il tuo cane, in particolare quali insetti possono infettare l’animale. Esegui gli opportuni vaccini richiesti, consultandoti anche con il tuo veterinario di fiducia.