La malattia dovuta al parvovirus canino è una delle più temute nel campo veterinario. È causata precisamente da un DNA-virus della famiglia Parvoviriade, il CPV-2. Questo si distingue in due tipi, CPV-2a e CPV-2b. Esiste però anche il virus CPV-1, il quale causa forme di diarree lievi ma anche diarrea e vomito molto più grave e con dispnea, che può causare la morte del cucciolo, il quale sarà definito come defedato.
Ciò che rende questo virus letale, comunque, è la possibilità di sopravvivenza a temperatura ambiente sugli oggetti e sui vestiti per cinque mesi, senza indebolimento. Inoltre, ha un contagio elevatissimo che causa vere e proprie epidemie tra le cucciolate. Il cane può contrarre tale malattia in due modi: orizzontale e verticale:
- orizzontalmente avviene tramite il contatto indiretto con le feci contaminate, vestiti, apparecchiature mediche, insetti e roditori che fungono come vettori del virus. Il microrganismo può anche annidarsi nel pelo del cane e sopravvivere lì per molto tempo.
- Verticalmente, invece, il cucciolo è contaminato direttamente dalla madre che infetta al feto la malattia. Il periodo d’incubazione del CPV-2 è intorno ai 7-14 giorni, ma a volte si può ridurre a 4-5 giorni. L’incidenza maggiore e sui cuccioli fra i trenta giorni e i tre mesi di vita.
Forme acute della malattia però possono infettare indiscriminatamente cani di qualsiasi età, sesso e razza. Ci sono però alcune razze particolarmente propense come il Rottweiler, i Labrador, i Dobermann, i Pastori tedeschi, gli Alaskan malamute e gli American Staffordshire terrier.
In questo articolo tratteremo i vari aspetti della parvovirosi nel cane: sintomi, diagnosi, cura e prevenzione; in modo da fornire un quadro chiaro ed esaustivo di questa malattia potenzialmente molto pericolosa.
I sintomi
La parvovirosi colpisce l’apparato gastroenterico oppure il miocardio. Il decorso della patologia e il manifestarsi dei sintomi piò avere un decorso lieve, acuto o mortale, in base all’età del cucciolo e alla risposta immunitaria da parte dell’organismo e della razza. I sintomi più comuni sono: vomito, diarrea, anoressia, disidratazione, febbre molto alta, leucopenia e raramente sintomi neurologici non causati in maniera diretta dal virus.
Le feci in caso di diarrea si presentano giallo-grigie con presenza di sangue. Si può arrivare alla morte in soli due giorni causata da infezioni di tipo secondarie e CID.
Se il virus attacca il miocardio i sintomi sono: brevi episodi di dispnea, lamenti, conati di vomito, insufficienza cardiaca congestizia e morte.
La morte spesso è improvvisa senza sintomi che la precedono. In questo caso il virus è passato direttamente nel feto dalla madre oppure il cane contrae la malattia nelle prime otto settimane di vita, nella maggior parte dei casi contagia tutta la cucciolata.
Diagnosi
La diagnosi ovviamente è effettuata analizzando i sintomi che il cucciolo presenta. Anche se non sempre una diarrea emorragica è sintomo di parovovirosi, ma comunque è importante preoccuparsi alla vista del sangue. Per confermare la malattia si può procedere in due modi: test Elisa ed esami ematologici completi.
Il test Elisa valuta la malattia esaminando le feci. Si provvede al prelevamento del campione 5-7 giorni dopo il manifestarsi dei sintomi gastrointestinali. Se il test risulta positivo, ma il cucciolo è stato vaccinato il risultato potrebbe essere un risultato falso positivo.
Gli esami ematologici completi sono difficili da effettuare perché il cucciolo essendo molto debilitato, non si presta con facilità al prelievo. Inoltre se in una cucciolata ci sono già dei cagnolini morti, è possibile esaminare il corpo così da confermare la morte provocata dal virus.
La cura
Il problema del virus CPV-2 è dato dal fatto che essendo un virus, non esiste una cura specifica. Quindi non c’è un modo per debellare la malattia, bisogna solo aiutare il cucciolo sostenendo la risposta immunitaria, aspettando così che la parvovirosi faccia il suo decorso.
La prima cosa da fare è tenere il cucciolo sempre ben idratato senza però esagerare altrimenti si potrebbe creare un edema polmonare. Inoltre saranno somministrati antibiotici per combattere le infezioni secondarie e medicinali che calmano il vomito e la diarrea il più possibile. In seguito al blocco del vomito e la diarrea, il medico dovrà consigliare se alimentare il cucciolo oppure eseguire un periodo di digiuno.
Come prevenire la parvovirosi canina
La prima cosa da fare è evitare di acquistare cani provenienti dall’est Europa. In tal caso la malattia è assicurata. È importante che il cucciolo assolutamente non sia portato a passeggio senza aver fatto le vaccinazioni. Essendo le feci degli altri cani contaminate, il cucciolo potrebbe tranquillamente beccarsi il virus.
Ovviamente vaccina il cane e continua il ciclo come prescritto dal veterinario. Se avevi in casa un cane morto con CPV-2, disinfetta l’ambiente con ipoclorito di sodio più di un paio di volte prima di prendere un altro cucciolo. Essendo il virus molto resistente nell’ambiente, rischieresti di far contaminare anche questo cane. Eliminate tutti gli oggetti affettivi del cane passato a miglior vita.
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