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Zona di addestramento cani

Zona di addestramento caniUna zona di addestramento cani, conosciuta anche con la sigla ZAC, è un territorio dotato di specifici requisiti ambientali faunistici e di vegetazione, su cui vengono portati esemplari di cani da caccia che devono essere addestrati per le attività venatorie.

Secondo le normative attualmente vigenti, infatti, è consentito l’addestramento degli esemplari da caccia su aree autorizzate e secondo un calendario stabilito dalle varie regioni italiane, che tiene conto delle condizioni climatiche e ambientali del contesto.

Gli animali, che devono essere regolarmente iscritti all’anagrafe canina e quindi forniti di microchip, devono essere accompagnati con mezzi di trasporto idonei e gestiti in maniera tale da rispettare le loro caratteristiche attitudinali.

Su una zona agricola l’addestramento dei cani può avvenire unicamente se non sono presenti insediamenti residenziali, stalle, porcili, pollai o qualsiasi altra forma di custodia di animali domestici.

La gestione di queste zone è disciplinata da specifici regolamenti provinciali, che possono anche regolamentarne ulteriormente la stagionalità.

L’esercizio venatorio deve svolgersi soltanto su terreni autorizzati, la cui disponibilità si prolunga per una durata massima di 5 anni, rinnovabile.

Le Giunte Regionali sono autorizzate a valutare le richieste di concessioni in base alla tipologia di attività prevista (addestramento, allenamento, gare).

Tipologia

Le aree per l’addestramento e le gare dei cani da caccia vengono differenziate a seconda che sia consentito o meno l’abbattimento della selvaggina (con o senza sparo), e devono trovarsi in genere su territori di scarso rilievo faunistico.

È necessario comunque il consenso del proprietario oppure del conduttore del fondo, al quale l’accesso è permesso soltanto a soggetti autorizzati.

La superficie complessiva della zona è regolamentata dalle varie province, che sulla base di questa quota rilascia periodicamente le autorizzazioni.

Nel dettaglio, le normative attualmente vigenti individuano 3 tipi di zone di addestramento per cani da caccia:

  • zone A, con divieto di sparo, in cui sono concesse soltanto attività di allenamento e di addestramento, oltre che gare per cani da ferma;
  • zone B, con divieto di sparo (bis), in cui sono concessi allenamento, addestramento e gare per cani da seguito;
  • zone C, autorizzate allo sparo su fauna selvatica, dove sono previste attività di allenamento, addestramento e prove per cani da ferma, con possibilità di sparo solo su fauna selvatica oppure d’allevamento di alcune specie.

Vedi anche addestramento cani da ferma.

Zona addestramento cani da caccia

L’addestramento e le gare dei cani da caccia senza sparo (tipologia A e B) sono consentiti su territori con perimetri estesi, sui quali viene riservato il 10% a una “zona di rispetto”, recintata, dove è assolutamente vietato esercitare l’attività venatoria.

L’impiego delle ZAC è garantito con uniformità di diritti e doveri a tutti i richiedenti, tenendo conto che il limite massimo di accesso è di quattro cani per ogni ettaro.

I cacciatori devono essere in regola con tutta la documentazione richiesta dalla legge nazionale, ed avere il tesserino venatorio.

Zona con sparo per addestramento cani

L’attività di addestramento può svolgersi anche su aree dove è consentito sparare, a patto che l’abbattimento riguardi unicamente fauna selvatica o alcuni tipi di specie da allevamento (fagiano, quaglia, starna, anatra, germanata e pernice rossa).

Le esercitazioni che prevedono abbattimento possono essere effettuate su superfici non superiori a 15 ettari, fatta eccezione per specifiche aziende agri-turistiche, che offrono agli ospiti l’opzione di svolgere attività venatorie.

Queste ZAC prevedono un accesso subordinato al pagamento di una quota di ingresso, stabilita autonomamente da ogni provincia. Inoltre, l’abbattimento della selvaggina ha un costo definito dall’Organismo di Gestione.

Per questo, le zone con sparo per addestramento cani (o zone di tipo C) sono di solito regolamentate da norme molto severe. Ad esempio:

  • è consentito l’accesso soltanto previa prenotazione e con gestione dei cani che possono essere liberati soltanto dopo l’espletamento delle formalità per l’accesso.
  • I bossoli sparati devono essere raccolti ed è tassativamente vietato uccidere animali selvatici al di fuori della zona consentita.
  • Ogni cacciatore è responsabile di eventuali danni provocati ad animali, persone o cose durante l’addestramento.
  • La durata di ogni attività può variare, ad esempio da 60 a 120 minuti, in base al tipo di selvaggina prenotata.
  • Al termine dell’addestramento, viene richiesta una dichiarazione contenente le specie e il numero dei capi abbattuti.
  • Per quanto riguarda l’uccisione dei selvatici, è previsto il controllo di guardie giurate venatorie, che subordinano l’attività dei cacciatori.

Vedi anche quanto costa addestrare un cane?.

Zona addestramento cani da cinghiale

Per addestrare i cani da cinghiale si utilizzano aree recintate, in territori collinari o pedemontani e con una vegetazione abbastanza fitta, all’interno delle quali si trovano cinghiali di sesso maschile (sono escluse le femmine e i piccoli), preventivamente selezionati.

I cacciatori possono disporre al massimo di quattro cani ognuno, e non devono mai uscire dal territorio dato in concessione, anche qualora il cinghiale scappasse.

Vedi anche recinti, porte, divisori per cani: sicurezza e comfort.

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